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In ogni giovane, anche nel più disgraziato, c'è un punto accessibile al bene


Riflessioni della psicologa Camilla Persico

L'Educazione del Cuore: Il Legato di Don Bosco


Nel mezzo del XIX secolo, in un'epoca segnata da cambiamenti sociali e industrializzazione, sorgeva una figura che delineava una nuova prospettiva sull'educazione: San Giovanni Bosco, meglio conosciuto come Don Bosco, un sacerdote cattolico italiano dedicò la sua vita a promuovere un'educazione che andava ben oltre l'istruzione accademica, ponendo il cuore al centro di tutto.


In ogni giovane, anche nel più disgraziato, c'è un punto accessibile al bene

così iniziava Don Bosco il suo percorso educativo.

Questa convinzione, questo principio fondamentale, è ciò su cui ha basato la sua intera pratica educativa.


Per lui, l'educazione non era solo una questione di insegnamento di nozioni e concetti, ma soprattutto una questione di cuore.

Immaginiamoci nel contesto dell'epoca: un periodo in cui i giovani, soprattutto quelli provenienti dalle classi più povere e svantaggiate, erano esposti a molte difficoltà e tentazioni. Don Bosco sapeva che per guidarli sulla strada giusta, per farli crescere nel bene e nella virtù, era necessario qualcosa di più rispetto a lezioni e regole.


Secondo Don Bosco, il bambino doveva essere incoraggiato alla libertà.

Questa non era la libertà senza regole, ma piuttosto la libertà di scegliere il bene. Era la libertà che si sviluppava quando il cuore del giovane era toccato dalla forza dell'amore e della guida amorevole.


Per Don Bosco, l'educatore non era solo un insegnante, ma una figura amorevole, che doveva essere presente nella vita del giovane, non solo come guida intellettuale, ma soprattutto come guida del cuore.

Era un modello di virtù, un faro che illuminava il cammino del giovane verso il bene.


Immaginate la potenza di questo concetto nel contesto dell'epoca, in un periodo in cui l'istruzione era spesso rigida e autoritaria,


Don Bosco proponeva un approccio basato sull'amore e sulla fiducia. Era una visione rivoluzionaria che ha influenzato generazioni di educatori.


Ecco perché, nonostante il passare degli anni, il messaggio di Don Bosco rimane profondamente attuale. La sua idea che "l'educazione è questione di cuore" continua a ispirare coloro che si dedicano all'educazione dei giovani.


In un'epoca in cui i ragazzi affrontano sfide sempre nuove e complesse, il cuore dell'educazione, l'amore e la guida verso il bene, rimangono più importanti che mai.


Don Bosco ci ha insegnato che

in ogni giovane, anche nel più disgraziato, c'è la possibilità di trovare il bene

La sua eredità è un invito a tutti gli educatori, genitori e coloro che si prendono cura dei giovani di oggi, a guardare oltre le apparenze e a investire nel cuore di ogni persona.


Così, mentre riflettiamo sulla missione di Don Bosco, ci chiediamo:

come possiamo noi, nel nostro piccolo, essere figure amorevoli che guidano i giovani verso la crescita nel bene?

Come possiamo ispirare libertà e virtù nei cuori di coloro che ci sono affidati?


Queste domande rimangono cruciali mentre onoriamo il lavoro e il pensiero di Don Bosco, un uomo che ha dedicato la sua vita a trasformare l'educazione attraverso il cuore.


Continua a leggere.....

Nel nostro impegno quotidiano verso l'educazione e la guida dei giovani, c'è un ruolo fondamentale che possiamo svolgere come figure amorevoli che li accompagnano nella crescita nel bene.

Prima di tutto, dobbiamo essere presenti e ascoltare attentamente. Spesso i giovani hanno bisogno di qualcuno con cui parlare, con cui condividere le proprie esperienze e le proprie preoccupazioni. Essere disponibili ad ascoltare senza giudicare permette loro di sentirsi compresi e supportati, e può essere il primo passo verso la crescita personale e il miglioramento delle proprie decisioni.


Inoltre, dobbiamo essere empatici e compassionevoli. I giovani affrontano molte sfide e pressioni, e spesso si sentono sopraffatti. Essere in grado di mettersi nei loro panni, di capire le loro emozioni e le loro lotte, ci permette di essere più efficaci nel sostenerli. La compassione è un potente motore per l'educazione, in quanto ci spinge a cercare il meglio per loro e a offrire il nostro sostegno in modo sincero.


Un altro aspetto importante è quello di incoraggiare la consapevolezza di sé e degli altri. Aiutare i giovani a comprendere le proprie emozioni, a riconoscerle e a gestirle in modo sano è essenziale per il loro benessere emotivo, inoltre, promuovere la consapevolezza delle relazioni, dell'empatia e del rispetto reciproco contribuisce a creare un ambiente di fiducia e crescita.


La guida verso la crescita nel bene include anche l'insegnamento dei valori fondamentali come la gentilezza, la generosità, l'onestà e il rispetto per gli altri, che non vengono solo insegnati con le parole, ma soprattutto con le azioni quotidiane. Mostrare ai giovani come questi valori si traducono in comportamenti concreti li aiuta a interiorizzarli e ad applicarli nella loro vita di tutti i giorni.


Infine, è importante favorire l'autonomia e la responsabilità dando ai giovani spazio per prendere decisioni, anche se piccole, in quanto ciò li aiuta a sviluppare un senso di autoefficacia e fiducia in se stessi. Allo stesso tempo, è essenziale accompagnare questa autonomia con un senso di responsabilità verso se stessi e gli altri.


Quando si tratta di ispirare libertà e virtù nei cuori dei giovani, tutto si riduce a coltivare un ambiente che favorisca la crescita personale, il rispetto reciproco e l'amore per il bene comune.


Ogni piccola azione, ogni parola di sostegno e incoraggiamento, contribuisce a plasmare il loro percorso verso una vita piena di significato e virtù.


In questo modo, nel nostro piccolo, possiamo essere le guide amorevoli che li accompagnano lungo il cammino della vita.

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